giovedì 1 aprile 2010

Cari Soci e non, ma soprattutto amici, volevo lanciare una domanda aperta a tutti per poter esprimere liberamente quello che vi spinge e/o quello che provate andando in montagna, il "perchè" arrampicate, passeggiate, sciate e qualsiasi altra attività vi porti in montagna.
E' una domanda a cui ognuno di noi avrà già risposto per conto proprio ma che difficilmente abbiamo esternato.
Sarà interessante scambiarsi e condividere la propria idea il proprio credo. Questo non farà che rafforzare la nostra passione riscoprendo negli altri un modo diverso di vedere la stessa cosa.
Non abbiate paura di esporvi o di dire la vostra, è anche questa una piccola sfida da non farsi scappare; aspetto almeno qualcosina da tutti, ciao. Silvan

6 commenti:

Silvano ha detto...

Scrivo per primo così prendete coraggio.

Anno 2000. Se stessi lontano dalla montagna non vivrei onestamente con me stesso. Molti mi chiedono perché corro il rischio andando in montagna, io gli rispondo che non è più rischioso di andare a fare un viaggio in macchina o peggio in moto, e anche se fosse più rischioso ne varrebbe comunque la pena. Come si fa a spiegare una passione? Solo chi prova un coinvolgimento puro e completo per quello che fa può capire questa cosa. Come ogni legame che si rispetti c’è una storia, un’esperienza che lo fortifica, fatta non solo di esperienze belle a lieto fine ma anche con momenti o periodi bui dolorosi, fatti di mali fisici o anche psicologici. E’ un rapporto di amore e odio. Ho anche provato a staccare per un periodo, ma è come una droga, ne hai bisogno; ma soprattutto ti rendi conto che non puoi allontanarti da quello che hai fatto, dall’esperienza avuta, perché il nostro passato ci dice chi siamo, è la nostra storia che ci identifica.

Anno 2010. Arrampico perchè questo sono capace di fare. Perchè è una difficoltà che riesco a sostenere e che mi dà la giusta prospettiva di come guardarmi e guardare il mondo attorno a me. Troppo comodo per me spiegarlo col divertimento. Questo mio modo personale di avvicinarmi alla montagna è quello che mi permette di guardarmi allo specchio e riuscire a vedere una figura che riesco ad accettare, anzi che mi piace.
Silvan.

Anonimo ha detto...

Tante persone mi chiedono il perchè della montagna e non del mare.....
tanti perchè ci sono....ognuno ha i suoi....ma la libertà, la fatica, la gioia e il dolore, il freddo e il sudore, la bellezza di sentirti te stesso senza essere giudicato...
ci sono mille motivi...la compagnia, perchè il viaggio che ogni volta si compie insieme da la carica, la forza, l'energia e i sorrisi necessari per affrontare poi la settimana..
perchè si può paragonare ad un modo di vivere: le difficoltà si superano, quando le forze ti mancano un po' ti riposi, i tuoi amici ti spronano ad andare avanti, sai che nn puoi nè devi mollare...
"volare non significa solo muovere le ali ma restare in aria senza sostegno.."
lassù ci sei tu, Dio, il tuo compagno di corda e la corda...il resto lo trovi dentro di te...
grazie a tutti coloro che come me hanno questa passione e che ama la montagna ogni giorno e aumentano questo sentimento ogni volta che hanno la stupenda occasione di viverla...
Laura

Anonimo ha detto...

Potrei mettermi ad elencare una serie di motivi a favore dell'andare in montagna, una serie di pregi del passare una discreta fetta dei miei fine settimana da qualche parte su per i monti. La compagnia, gli amici, l'ambiente, il panorama, la soddisfazione della vetta, la sfida con se stessi, la fiducia nel compagno, il divertimento, le battutacce... e via dicendo. Però, anche se l'elenco è lungo, non ne avrei spiegato il vero motivo. Così come quando siamo innamorati di una persona, possiamo stare ore ad elencarne i pregi, ma anche così facendo non riusciamo a spiegare fino in fondo la vera essenza dell'innamoramento.
E così come quando siamo innamorati di una persona i suoi difetti non hanno grossa importanza, così anche per lei... non importa se si fa fatica, non importa se ci fa soffrire prima il caldo poi il freddo, o la sete... e non importa se a volte sì rischia un po'... Anche dopo un evento profondamente negativo, così come con una persona, si può far pace e poi torna tutto come prima. E, anche se rimane dentro qualche ferita, si fa finta di non vederla sperando che il tempo passi e renda i ricordi più sfumati.
Devo dire che la domanda-provocazione di Silvan mi costretto a pensare. Però la risposta non ce l'ho, è qualcosa di irrazionale, una passione appunto, non riesco a spiegarla fino in fondo con le parole.
Forse, come ha scritto un alpinista famoso, "è l'ultimo scalino prima di diventare davvero adulti". O forse si cerca una conferma di amicizia da persone speciali, i compagni di cordata... o forse è che ti permette di vedere la realtà da una prospettiva diversa, ridando l'importanza giusta alle cose... o forse perchè la montagna è uno dei pochi posti dove contano i fatti e non l'apparire.
Quello che è certo, è che dopo ogni salita, nel momento di pace interiore che precede la voglia di una nuova uscita - non importa che sia una via o una camminata o un monotiro - lei mi regala, come una boccata di ossigeno, un po' di sicurezza in me stesso per affrontare meglio il mondo "orizzontale".
Stefano

Anonimo ha detto...

grazie ragazzi!!!!oggi mi avete aiutato a superare di un po' il mio grado..sono davvero soddisfatta delle vie fatte insieme e vi ringrazio davvero Ale e Ste perchè mi incoraggiate e avete pazienza..
via comici davvero bella anche via pat...giusto?sapete l'età avanza e mi ci vorrebbe un po' di sbaucchina..
oggi pensavo che davvero lassù siamo legati ad un filo o meglio ad una corda..chi la tiene in mano tiene davvero la nostra vita..non so ma è davvero forte la sensazione di fiducia quando mi sento legata a voi, di sicurezza e di essere consapevoli che se qlc andrà storto so che sotto ci siete voi..
mi piace sempre di più avere questo tempo per arrampicare e per ammirare la vita da lassù..ogni giorno aggiungo un tassello in più anche nella mia vita e ciò che imparto cerco di usarlo per far fronte a tutto ciò che accade ogni giorno..
un grazie a tutti voi che come me siete tenuti e tenete la vita appesa ad una corda e a qualche angelo a volte...
lalla

Anonimo ha detto...

guarda che la via si chiamava PAL, come "i ragazzi della via PAL" o... la pappa x cani "Pedigree PAL". Scherzi a parte grazie x le tue parole, sono state un bel regalo x iniziare la giornata! Alla prox
Stefano

Andrea ha detto...

Beh, io mi sono preso un po' di giorni per pensarci.... forse riuscirò a dire a malapena 1 millesimo di quanto significa per me andare in montagna! Innanzitutto significa stare nella natura, stare in un mondo tutto diverso da quello della quotidianetà; significa stare con amici che condividono la stessa passione e con cui si superano difficoltà ma in contemporanea si ride, si scherza, si parla (anche di cose serie e magari personali) insomma si sta con Amici ma nel contempo siamo con noi stessi, ci si può guardare dentro, imparare a stare nella solitudine che può dare l'ambiente montano e a usarlo come "ricarica delle batterie"!!! Poi c'è l'aspetto passione, chi di noi non pensa alle 05:00 o alle 06:00: "...ma chi me lo fa fare di alzarmi a quest'ora?!?!?!" e poi a "faticare" in parete, a salire e "buttare il cuore oltre l'ostacolo" (l'autore mi conceda l'uso di questa frase, pagherò i diritti)......ma quante emozioni, quanta passione e quanta gioia durante la via, durante una camminata o quant'altro sia....e poi in vetta tutto scoppia in felicità e gioia!!! Insomma poi il ritorno e sempre la pausa panino e birra (meglio radler specie per chi guida), momento in cui si traggono le prime impressioni, e ci si racconta come si è vissuto la via....!!! Dai GASPisiani, faremo anche caciara e casin quando ci troviamo.....ma ci si diverte sempre e poi i risultati ci sono eccome.....!!!
Confermo che da dire ci sarebbe ancora moltissimo.....ma ora intanto vi lascio questo e penso che si possa trapelare almeno un po' cosa sia per me l'andare in montagna!!!

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