lunedì 30 agosto 2010

Via Carugati (due varianti)

Ore 07:30 del 29 agosto di un anno montanaro per me da dimenticare...Enrico arriva a casa mia per ritagliarci qualche ora di roccia nel corso del solito anno solo dedicato ad esami e tesi! Ore 08:00 raggiungiamo puntuali Laura e Jack al park di Rocca, ci si veste e via che si parte, rapido avvicinamento alla via e le cordate si sono formate: Io ed Enrico e Laura e Jack, siamo ad un passo dall'essere legati ed Enrico si accorge che le scarpette sono in auto...ok è confermato noi due oramai da giorni stiamo andando avanti per inerzia! Recuperate anche quelle iniziamo a legarci ma intanto Jack è partito e come un razzo sale il primo tiro; nel frattempo parlo con Laura e gli racconto come sto a seguito di un brutto evento accaduto in questi giorni nella mia vita e gli confido che non mi sento a mio agio arrampicare perchè la testa proprio non c'era, ma lei mi lancia a partire!
Ma proprio non c'eravamo e ad un quarto del camino le cose andavano tutt'altro che bene, la testa era altrove e solo il corpo era nella roccia! Enrico che sa, capisce al volo, mi cala e sembra deciso ad andare....un po alla volta raggiunge la sosta, è la mia volta, fatico, arranco sulla roccia salendo un po' come se fosse la prima volta che mi mettevo sul verticale ma un metro alla volta eccomi in sosta!!! Il pensiero ricorrente è: ma cosa ci faccio io OGGI qui??? Intanto Enrico parte e macina il secondo tiro e anche per me questo passa più tranquillo e poi su, via per la variante Diedri Sandi e anche il 3° tiro passa in maniera tranquilla, non mi sento in forma ma non posso negare che va un po' meglio; ecco il vero effetto che ci fa questo amore che abbiamo per questo nostro stile di vita alpinistico che ci rapisce dai problemi e ci fa vivere le nostre emozioni! E poi via che si deve continuare ma ecco il fattaccio, abbiamo frainteso tutto, non volevamo di certo seguire la variante della Fessura centrale che la cordata Laura e Jack avevano scelto e percorso in maniera eccellente ma per stare più a sinistra di loro abbiamo attaccato la variante Placche di sinistra con un grado decisamente più elevato e che, a parte un primo fix e un chiodo con cordino poi non si vedeva altro e qui il tempo iniziava a passare... Capiamo allora che la via era più a destra di noi e ciò ce lo conferma una cordata (padre e figlio) che ci raggiunge. Enrico si lancia in un traverso delicato e poi arriva sotto al piccolo strapiombino della Diedri Sandi ma qui il guaio era fatto, la corda faceva una bella "Z" con due angoli retti a 90° e non scorreva. Giunge quindi la necessità di liberarla e trovato un anello di calata, attrezza una sosta mi recupera e ripercorrendo la sua "via" riesco a liberare la corda e qui decidiamo che una sosta lì dov'è Enrico risulta molto scomoda quindi riscendo nella sosta da cui ero partito e facciamo passare l'altra cordata! E poi via ma ormai di minuti ne sono passati proprio tanti.... da qui tutto è filato liscio; la necessità di uscire il prima possibile mi ha fatto togliere tutti i brutti pensieri e questo tiro chiave anche se da secondo l'ho bruciato via al limite del fiatone e giunto in sosta, solo il tempo di caricarmi un paio di rinvii e su di corsa all'ultima sosta: ora sembrava tutta un'altra storia, se ci fosse stato il tempo e qualche altro tiro, sarebbe stata un'altra storia...!!! Mi è dispiaciuto per come è iniziata la giornata da parte mia e per non essere riusciti a stare tutti assieme ma tra me ed Enrico sicuramente si è rafforzata l'intesa e la fiducia.
Passerà tutto e la rifaremo nei tempi giusti!
La difficoltà della via a me ed Enrico ce l'ha fatta passare mamma Carraro con il pranzo a cui siamo arrivati con la bellezza di 1ora e 40 minuti di ritardo!!!
Un'altra bella giornata è passata ed ora caro Enrico si torna sui libri!!!

sabato 28 agosto 2010

via cengia martini

ore 5.30 ritrovo al solito posto..ormai i posti sono prenotati mi sa...carichiamo tutto sulla macchina di stefano compreso lo zaino della black e partiamo..per strada il Baldo pisola ma non russa...e si sveglia giusto giusto per fare colazione...dopo aver riempito la pancina via a passo falzarego..la giornata sembra promettere bene, il cielo è limpido certo un po' freschino ma..si parte!!!!raggiungiamo l'attacco un po' titubanti ma fiduciosi ed ecco il rova che si lega e parte. va via come un caccia e dopo aver messo giù le protezioni arriva in sosta e inizia a recuperare i due naufraghi intanto restati sotto a parlare...tutto bene, roccia ottima e al solo si sta di un bene...via con il secondo tiro.....si prosegue a buon ritmo tutti contenti e si arriva alla seconda sosta...tutto fila liscio e azzardo a chiedere se posso tirarlo io il terzo..come due cavalieri mi lasciano il comando...un po' titubante mi lancio....proteggo poco ma vado su che è una favola..arrivo in sosta e vedo un bel chiodo e allora via si recupera....arrivano i miei baldi giovani e arriva il momento del passaggio chiave e me lo fanno fare a me..per la prima volta ho l'onore, per così dire, di tirare il passo più arduo..ma ne sarò all'altezza?tutto prosegue bene fino a quel passaggio..prova e riprova e dove mettere la mano?ma nn potevo dargliela vinta o mollare e allora fatta!!!ho stretto i denti e usato la zucca e via...fatta la sosta e recuperati..troppo buoni i miei compagni di corda che si son fidati delle mie soste e protezioni..nn sapete cosa vi siete persi..e poi la chiusura e la discesa sotto pioggia e sole...
il ritorno..le comiche...beh stefano che si stava mangiando il toast con il ketchap scaduto a marzo di quest'anno....baldo che facevo lo stacchetto pubblicitario in macchina e le montagne russe per la strada nel bel mezzo del più bell'arcobaleno degli ultimi tempi..
grazie raga per questa occasione che mi avete dato e per l'opportunità che ogni volta mi date di crescere con voi!!!!
laura

mercoledì 25 agosto 2010

Gli spedizionieri sono tornati



Comunicato originale di Massimiliano dopo il ritorno in patria:

"ciao tosi,
siamo tornati!!!
scusate per non aver dato notizie ma l'accesso alle mail non era facile ed inoltre io ho rotto telefono e forse anche la sim.....
per questo tra l'altro vi chiedo di scrivermi i vostri numeri di cell altrimenti nn riesco a sentire nessuno.
che dire:
viaggio bello, esperienza molto dura ma sicuramente valida e forte nn solo dal punto di vista alpinistico.
Per quanto riguarda le montagne abbiamo raggiunto due cime da circa 4.700/4.600 molto belle e appaganti.
Per quanto riguarda il Cotopaxi grande onore ad Alessio e luca che hanno raggiunto i 5.500 circa ad un'ora dalla cima. GRANDI!!
per quanto mi riguarda io ho provato a quota 4.800 ttt il repertorio dell'attacco acuto di mal di montagna ( i nostri amici medici e infermieri che leggono immaginano bene di cosa si tratta) e quindi mi sono fermato se nn volevo continuare a buttare fuori anche il pranzo di Pasqua '92.....
Cmq gran figata di cui vi faremo sapere e vedere le foto a breve!!!
un caro saluto a tutti
maci, ale, luca"

A nome di tutti: Bentornati e COMPLIMENTI VIVISSIMI...!!!

mercoledì 18 agosto 2010

Eà Renata dea Gei

Ierisera con Stefano ci accordiamo per un raid nel bel rumego delle piccole per una via in velocità; lo Stè propone la Guglia Gei e nello specifico via Renata.
Giunti quasi all'albeggiare presso il rif. Campogrosso partiamo alla volta della Gei e all'attacco siamo già ben coperti dalle nubi. Nel viaggio di andata mi chiedevo spesso se io fossi stato in grado di superare una via in montagna con passaggi quasi uguali al grado massimo che faccio in falesia. Stefano parte, lo vedo bene, sale in maniera continuativa e molto sciolto il primo tiro di V°+.
I minuti passano ma non è certo Stefano ad essere lento, anzi sale deciso, a tratti sparisce e non lo vedo più, le nubi sempre più fitte mi coprono la visuale su di lui spesso completamente poi ritorna, giù qui da me c'è sempre qualche gocciolina che di tanto in tanto viene a tenermi compagnia. Mentre Stefano arriva in sosta ecco che due dalla Negrin (credo), alzano bandiera bianca e fanno marcia indietro verso l'auto. E' la mia volta, si parte, il grado fin da subito si fa sentire, ma c'è tutto tranne che la voglia di rinunciare, l'ambiente è duro, se guardo giù, già dopo pochi metri quasi non si vede il punto da cui sono partito, la roccia è diversa da quella a cui sono abituato e con una certa difficoltà ma decisione salgo ma ecco che un punto proprio mi respinge e da lì dopo vari tentativi e molti minuti, anche a causa dell'ambiente che ho attorno alzo bandiera bianca. Stefano capisce che non è giornata o forse che ancora non è il mio grado per la montagna e anche lui mi consiglia di tornare; sopra inoltre c'è un tiro di VI e quello è sicuramente il mio grado massimo di questo periodo. Mi scarrucola e poi vien giù anch'egli in doppia. Sono dispiaciuto e demoralizzato ma poi inizia a cadere qualche gocciolina più insistente, la pressione cala e le nubi diventano sempre più scure, forse non è stato tutto completamente sbagliato, anzi forse è stato un messaggio. Stefano mi rincuora e cerca di farmi ritrovare la motivazione che non è certo sparita ma che era un po' scesa sotto le scarpe..."capita a tutti" dice lui, ma una rinuncia, una ritirata non rende mai felici però a volte è la cosa migliore per un alpinismo classico come lo vedo io, altrimenti srischiavo di trasformare la salita in una via con la tecnica del: "ciapa el ciodo e tira"!!! Poi una rinuncia non è mai una sconfitta e la montagna non scappa!
Un grazie a Stefano che anche in questo caso si è dimostrato un grande alpinista, con un compagno di cordata che deve ancora un po' crescere vah!!! Ma mi rifarò e la rifaremo presto assieme!


(Foto: situazione di visibilità, Stefano si intravede ed è circa a 8 o 9 metri da terra).



Colgo l'occasione per avvisarmi che mi sono giunte notizie dalla spedizione Ecuador 2010; i ragazzi stanno bene e nei giorni scorsi si stavano riposando dopo la salita a 4700mt; proprio in questi giorni invece iniziano a fare sul serio salendo le mete più alte (non che un 4700 sia una vetta poco seria ovviamente)!!!

venerdì 13 agosto 2010

Tre giorni, due spigoli!

Domenica sera, guardo le previsioni meteo su internet. Da mercoledì il tempo dovrebbe guastarsi; che facciamo? Breve telefonata a Silvan, poco meno di un'ora per preparare da zero tutta l'attrezzatura da roccia e per il campeggio. Speriamo di non aver dimenticato nulla. L'indomani mattina alle 5 Silvan è puntuale davanti a casa mia. Partiamo per una tre giorni sulle dolomiti.


Primo giorno, Spigolo Piaz al Sass Pordoi

L'auto corre veloce per le strade, è ancora buio, si vede che l'estate è ormai avanti. Alle sei e quaranta ci fermiamo a Agordo a fare colazione. Breve consultazione della guida e la via è decisa, sarà lo spigolo Piaz del Sass Pordoi. Alle 8 siamo al passo e alle 9 circa all'attacco, dopo un avvicinamento un po' faticoso (per me). Parto io su tiro semplice di quarto, prosegue Silvan su tiro di quinto. Sono all'ombra e mi raffreddo velocemente, parto e quando tocca a me il passaggio le mani sono completamente insensibili, non distinguo nemmeno se sto toccando un cordino o la roccia. Mi arrangio come posso e faccio il passaggio tirandomi sui chiodi. Segue tiro breve in A0, e un altro tiro ostico con passaggio di V+ su chiodi mobili. La via continua ora su lunghezze più facili. Ci alterniamo al comando fino a sbucare sulla vetta, tocca a me il tiro e vado a sostare sulla balaustra del rifugio Maria, mentre una dozzina di turisti mi osserva squadrandomi come se venissi da Marte. La prima via è andata. Segue lungo trasferimento a Canazei (evviva la coda delle 17) e installazione in campeggio, quindi cena.... in pizzeria, altro che veri alpinisti :-)


Secondo giorno, Spigolo Abram a Piz Ciavazes

Alle sette e trenta siamo sotto il paretone di Piz Ciavazes, per fare lo spigolo Abram. Con noi ci sono anche l'amico Andrea e sua figlia Alice, che sono in vacanza in Val Badia. Faremo due cordate. Non mi voglio dilungare troppo nel descrivere la via. Dirò solo che sono 12 tiri entusiasmanti su roccia (quasi) sempre molto buona, mai banali, con alcuni passaggi sostenuti. Una linea fantastica, complimenti ai primi salitori (che tra l'altro hanno continuato a nche dopo la cengia dei camosci). Io e Silvan ci alterniamo in testa alla cordata, così fanno anche Alice (complimenti!!!) e Andrea. Alle tre circa usciamo sulla cengia dei camosci sotto una grandinata. Per fortuna il tempo torna bello... e la soddisfazione è grande, durante la discesa, per la bella via. Segue di nuovo lungo trasferimento a Canazei (ma noi dobbiamo sempre tornare alle 17??) , quindi cena.... di nuovo in pizzeria, per via del meteo che non è il massimo (…..)


Terzo giorno

Ormai siamo appagati, la notte è piovuto e il cielo è grigio. Smontiamno con calma la tenda in campeggio.... alle nove siamo a passo sella. Che fare? Bighelloniamo fino a mezzogiorno alla città dei sassi, facendo qualche monotiro, qualche passaggio di bulder... poi all'una partiamo verso Padova. Intanto è pure uscito il sole... Il veloce viaggio di ritorno pone fine alla tre giorni. Una volta a Padova però non è facile ritrovarsi subito nella quotidianità... la testa è ancora lì a pensare agli spigoli fatti, e perchè no, a quelli ancora da fare. Ringrazio Silvan, grande compagno di cordata, con cui mi sono trovato benone ancora una volta. Grazie anche al Baldo, che costretto a Padova dal lavoro non ha smesso di pensare a noi, informandosi quotidianamente sulle nostre “peripezie”.

Alla prossima

I nostri amici stanno bene!!!


Sono felice di aggiornarvi che gli amici Alessio e Massimiliano, rispettivamente alle 22:46 e 22:15 ora italiana (15:46 e 15:15 ora Ecuadoregna) mi hanno comunicato a seguito di un mio messaggio che stanno tutti bene e che da loro la scossa di terremoto non si è neanche sentita! Inoltre hanno dato i primi aggiornamenti relativi alla spedizione dove riportano già due giri fatti di cui oggi un 4700mt... Continuate così!!!

Vi riporto i due sms
Alessio: Ciao tranqui raga la scossa è stata ad est non arrivata da noi. Fatti due giri prima cima 4700 oggi. grazie ciao!

Massimiliano:Tutto bene! Neanche sentito! Grazie beo

Un inbocca al lupo da tutto il GASP!!!

sabato 7 agosto 2010

Ecuador 2010


Alessio, Massimiliano e Luca....tutto il GASP vi augura una buona partenza e un in bocca al lupo per la vostra esperienza nelle montagne Ecuadoregne!!!
Tutto il GASP è con Voi, la bandiera vi è stata affidata e quindi vogliamo vederla a quota 6000....attendiamo Vostra newsletter di aggiornamento!!!
Buon divertimento ragazzi....

Buon compleanno Baldo


E fu così che con 5 giorni di anticipo il giorno 5 agosto 2010 ore 20:30 quasi tutti i componenti, anzi gli amici del GASP si sono ritrovati per festeggiare il compleanno del maestro Davide!!! Tra ottimi dolci, buon vino e l'ospitalità sempre lì di casa, la serata è trascorsa in allegria e giovialità! Ben gradito è sembrato il regalo, ma ora caro il nostro Davide, attendiamo di vederti impegnato in qualche vione con una corda in più per il recupero del saccone.

Da non dimenticare inoltre il saluto ai 3 componenti della spedizione Ecuadoregna con la consegna della bandiera!!!

Per concludere, tanti auguri a Davide per il 10 agosto, auguroni a Seila (che pensava di cavarsela) per il compleanno del 4 agosto e un Buona Fortuna a Massimiliano, Alessio e Luca per le 3 settimane in Ecuador e portate in alto il simbolo del GASP a quota 6000 mt.

giovedì 5 agosto 2010

Falesia Sass de Stria

Esordisco annunciando che sarà un brevissimo post semplicemente per ricordare una giornata passata con una spensierata allegria ai "piedi" del Sass de Stria, salendo un buon numero delle vie della falesia. Nel complesso tutto bene, speravamo in un po' di più sole (viste le previsioni di Arabba) ma così non è stato...anzi la combinazione Gillet+Maniche corte ha portato a farmi assomigliare più ad una nacchera che ad un "alpinista".... Ma ciò che è importante è che io ed Enrico avevamo bisogno di staccare una mezza giornata dalla tesi e così è stato....
Un saluto a tutti!!!!

lunedì 2 agosto 2010

Cason di Formin via Dallago Costantini

Oggi è una bella giornata. Mentre mi avvicino con i miei amici al Formin, nel sottobosco, sto bene a manica corta, ho voglia di di toccare la roccia con le mani. Giacomo (per gli amici di roccia Jak) è davanti a tutti, Stefano, Laura ed io un po' più indietro; Davide è dietro a noi di 100 metri, lo aspettiamo, dice di non stare bene: non arrampicherà con noi. Arriviamo all'attacco sudati dopo un caldo ghiaione in salita. Partiamo in 2 cordate: Jak ed io all'attacco originale diretta, Laura e Stefano sulla variante a sinistra più facile. Siamo a Nord-Ovest, mi alito sulla punta delle dita, mi sono messo il pile e fa fresco specialmente a star fermi. E' la prima volta che arrampico con jak, lo guardo da sotto mentre supera punti impegnativi, mi chiedo se sarò in grado di alternarlo nella via, il grado sulla relazione dice che posso farcela. Più su vedo Laura sulla sosta comune, mi accorgo che non ho messo niente 15 metri sotto di me, sono salito veloce su 2°, 3°, voglio mettere un salva vita, non riesco, non trovo niente, metto un chiodo? No, altri 3, 4 metri sono in sosta, è così che succedono gli incidenti. La via prosegue su gran diedro con punti di placca abbastanza lavorata, altre volte in fessura camino, gli appigli ci sono, chiodi o protezioni di via quasi niente, e non sempre ci si può proteggere. Dopo svariati tiri seguendo il diedro in ombra e freddo, sbuco finalmente al sole su ghiaie detritiche, a prima vista non capisco dove prosegue la via, decido di fare sosta da qualche parte e dopo vari tentativi riesco a piantare due chiodi su roccia sana (uno resterà sul posto per i posteri), interpretando poi con gli altri la relazione un po’ sommaria e non precisa, salgo fin sopra l’ultima parte sommitale della cima, sono veramente soddisfatto, obiettivo raggiunto. Mentre recupero guardo il panorama che si estende fino alle dolomiti di sesto, a poco a poco arrivano su gli altri e con ognuno mi congratulo. Jak: ottimo compagno di corda, altri mi avevano parlato bene di lui ma oggi l’ho sperimentato personalmente; Laura: combattiva e cocciuta nei passaggi impegnativi, complimenti per la convinzione. Stefano si è fatto tutta la via da primo, arrampico con lui da ormai 3 anni e mi son sempre trovato bene, continua così. La discesa è stata un po’ sofferta, non ci siamo capiti subito (grazie alla precisione della relazione…), comunque dopo doppie allungate, recupero tardivo dei chiodi di Jak e risalita della doppia, abbiamo beccato letteralmente la finestra di uscita (finestra di roccia), per poi scendere su ripido canalone fino all’attacco. Troviamo Davide che nel frattempo si è fatto un giro nei dintorni fino al Palmieri. E’ tardi decidiamo per un trancio di pizza e una birra a San Vito, siamo stanchi ma ormai la giornata si è conclusa alla grande e la fatica è solo un bel ricordo, scendiamo a valle alzando la testa guardando verso le vette, forse per portare a casa l’ultimo ricordo o forse per progettare la prossima avventura.