lunedì 5 aprile 2010

Placche zebrate via Manilia

"Scusa, questa è la via Claudia"? Risposta del tipo 70 metri più giù: "No, la Claudia è molto più a destra; attenti questa via ha un grado molto più alto"! Forse abbiamo sbagliato via. Stamattina alle 6 non sapevamo a che cosa andavamo incontro. Laura era molto entusiasta di fare la Claudia e anch'io sinceramente, tanto che dovevo farla anche con Stefano, anzi me l'aveva proposta proprio lui, mentre Davide ed Andrea, come d’accordo, volevano fare la via 92° Congresso. Al bar dopo la colazione, una volta salutati gli altri due “GASPeiani”, le auto si dividono e con Laura ci dirigiamo alle Placche Zebrate. Arrivati sul posto, cominciamo ad osservare tutte le vie ma non avevamo riferimenti certi ne fotografici ne di esperienza, visto che in quel luogo avevamo fatto molto poco, dopo alcuni estenuanti saliscendi per la morena ghiaiosa, partiamo su una via che secondo me è la Claudia. Sapevo che il primo tiro era difficile (tra le altre cose era anche bagnato), ma il secondo tiro doveva essere un 3C e invece continuava ad essere faticoso e laborioso. Mi guardo attorno non sono più sicuro, penso che se ho sbagliato via forse il grado si può alzare anche oltre le mie possibilità, allora vedo giù un tizio e gli chiedo se è la Claudia e lui conferma i miei dubbi. Mi faccio scarrucolare giù da Laura fino alla prima sosta e da li giù in doppia. Guardo l’ora sono le 10 e 45, guardo il cielo: c’è il soletto ma le previsioni non promettono bene per il pomeriggio, mi consulto con Laura, anche se sapevamo che dovevamo spostarci a destra per cominciare la Claudia, decidiamo di fare qualcosa di più corto vista l’ora e il tempo. Andiamo a sinistra della parete verso la massa, parecchie cordate attendono il loro turno, sembra di essere in centro il sabato sera con gruppi di compagnie fuori dei locali, cerchiamo di accodarci dove c’è meno gente. Vediamo ad un certo punto sulla via Manilia (io e Laura non l'abbiamo mai fatta) solo una coppia di ragazze che ci lascia il passaggio, loro facevano solo il primo tiro. Partiamo, alla prima sosta ci sono 5 persone, gli arrivo appresso velocemente visto la facilità della via, cerco un ancoraggio col mio filo su un gomitolo ingarbugliato di corde. Cerco di convincere la cordata da 3 che mi sta davanti a superarla, visto che prosegue lenta e anche se non sono convintissimi li superiamo. Laura è una scheggia mi sta dietro bene è un terreno che gli dà fiducia e così facendo maciniamo metri velocemente. Al penultimo tiro Laura supera il passaggio chiave e continua da prima per l’ultimo tiro, la vedo piacevolmente contenta e convinta, ricalca i passaggi ormai marmorei degli appigli obbligati di mani e piedi, sparisce sopra di me. Mi chiama, la sento a malapena, mi dice qualcosa tipo “mi mollo e mi butto” o “molla tutto”, penso la seconda, quindi la raggiungo. Mentre ci mettiamo le scarpe scambiamo due parole con un’altra cordata di via e ne approfittiamo per farci scattare una foto di vetta, da quel momento ho sempre in testa la canzone di Tiziano Ferro “Ti scatterò una foto” e non riesco a levarmela dalla testa. Torniamo giù e intanto comincia a piovere, sono le 14 e 20; Laura mi dice che non è un caso se abbiamo fatto un’altra via, ribatto che a quest’ora saremmo stati ancora in via se facevamo la Claudia. Raggiungiamo Davide e Andrea in centro Arco, piove ma siamo contenti, respiriamo cercando di trattenere una riserva di quell’aria che odora di roccia, forse è solo la mia maglietta sudata, ma l’ambiente è quello che mi piace: c’è gente che ha ancora l’imbrago addosso, qualcuno ha una corda sulle spalle, molti con lo zaino. Ci raccontiamo il vissuto di quella giornata, nessuno di noi ha il kappawey, passo tranquillo mani in tasca e battuta pronta, mangiamo un pezzo di pizza, 2 ore dopo saremo stati a a casa nostra, piove ma siamo contenti.
P. S. Davide ha cambiato scarpe da roccia: 1 grado in più.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Laura

eh già...come si suol dire.."le cose nn capitano mai a caso.." è vero ci tenevo a fare via cluadia ma come me anche molti altri e forse è davvero destino che la facciamo tutti insieme..credo davvero che se l'avessimo fatta la pioggia ci avrebbe tenuto compagnia almeno negli ultimi tratti e forse da un lato è stato un bene così..
partiti per fare una via...iniziato la variante di un'altra e concluso con una terza..nn male per due convinti che quella fosse via claudia..ma si sa..e questo fa parte del gioco..
una bella giornata ricca di imprevisti..con molte note positive..silvan ti ho visto bene in quella placca della variante che devo dire era ben ben tosta...e poi per forza andavamo su come delle schegge nell'altra...qualche passaggio laborioso ma nulla a confronto...
due parole con tutte le persone incontrate nella giornata ma alla fine eravamo noi e mi son tanto divertita...ti ho conosciuto meglio e poi i nostri discorsi seri e non..che ridere..
grazie silvan!!!e via claudia ora voglio farla più che mai e chissà magari riusciremo a farla con tutti i GASPiani!!!!!!
ps...per mail ti ho inviato le foto della via ti sono arrivate?

Anonimo ha detto...

ps....la magica sensazione di salire, di guardare giù e vedere pian piano le cose rimpicciolirsi e l'orizzonte che si allarga lasciando spazio a favolosi sguardi...l'odore della roccia. la paura e l'adrenalina che ti scorre dentro..sai che devi andare su e dopo un respiro parti...una gioia unica che però è fondamentale per vivere..
la gente simile a noi che ama come noi queste vie mi da ancora più forza...
e spero che un giorno tutti insieme noi GASP riuscieremo a fare una via o alemno a partire tutti insieme per un luogo comune..lalla

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