Oggi si parte tardi,
Laura smonta notte. Vietta corta ad Arco: Calliope sulla parete San Paolo,
facile è adatta anche per Lorenzo che oggi è dei nostri. Parto da primo, i due
tiri iniziali caratterizzano la via dandole uno stampo dolomitico con due camini:
il primo facile appoggiando la schiena e gambe in avanti, il secondo più
tecnico in alto si butta verso l'esterno, un po' più difficile soprattutto
l'uscita dove ci si alza piano sulla roccia un passetto alla volta rubando centimetri
verso l'alto. I secondi mi raggiungono pian piano, le corde sono recuperate
poco alla volta, dall'alto tengo sicurezza corta, sicuro della difficoltà che stanno
affrontando. Il terzo tiro è un diedro con tettino finale che non si prende
diretto ma si passa sotto per sbucare a
lato e quindi si rimonta sopra per la sosta. Poi mi dà il cambio da prima
Laura, la vedo salire con la voglia di chi si vuole riscattare da una
precedente salita con rientro forzato in doppia a causa di un mio volo
maldestro sulla via Barbara. Scorrono veloci le gemelle sui rinvii, placche a
gocce e piccoli strapiombi non fermano ne lei ne le vibrazioni positive che mi
arrivano fino al mezzo barcaiolo della sosta. Seguo mio figlio con attenzione e
come il mago insegna l'agilità del trucco al suo apprendista, così anch'io
cerco di ispirare Lorenzo cosicché in breve riesca la dove io mi fermo. Rapidamente usciamo dalla via col sentimento comune di chi ha fatto qualcosa di
importante con autostima a mille e dopo un doveroso autoscatto a tre, scendiamo
veloci verso il centro di Arco dove ci aspetta un meritato trancio di pizza
fumante. Camminiamo tra la gente come se fossimo gli unici rimasti in paese, un
benessere generale ci avvolge creando un isolante invisibile tra noi e il mondo
esterno; ogni volta dopo aver arrampicato provo sempre la stessa strana e
piacevole sensazione di aver acquisito più forza, più esperienza, pronto per
affrontare qualsiasi cosa o forse soltanto pronto per affrontare il tram-tram
della vita normale di ogni giorno.
Una pagina dove NOI del GASP possiamo pubblicare foto, scrivere, fare domande, fare proposte e dove verrà mantenuta una lista aggiornata delle uscite dei vari membri GASP.....così che ogni membro possa sapere cosa hanno fatto gli altri...! Un buon modo insomma per restare aggiornati!!!
domenica 21 dicembre 2014
domenica 9 marzo 2014
La Piccola Verticalità
Oggi c'è il sole,
il popolo dei rampicanti sono tutti in parete
a fare il proprio dovere, si è ricordato di questo sport anche chi non lo
faceva da tempo. Sulle vie facili e di media difficoltà c'è la coda alla base e
anche noi, sulla via che volevamo fare, altre cordate arrivate prima aspettano
il loro turno e quindi ci spostiamo su un altro tracciato, anche qui comunque
c'è gente.
Oggi c'è il sole,
Oggi c'è il sole,
si arrampica bene col
maglioncino leggero; partito da primo di cordata prendo contatto con la roccia
quasi calda stanco di questi tempi umidi ormai passati e mi muovo con l'animo
meteoropatico, col sorriso, su placche e strapiombi tirando le corde che
seguiranno sotto di me Stefano e Andrea.
Oggi c'è il sole,
Oggi c'è il sole,
non importa se si fa fatica, la gomma nera
delle scarpette scaldandosi si spalma bene sulla roccia dando sicurezza, è un
piacere afferrare con le mani questa roccia così integra, così sana.
Oggi c'è il sole,
Oggi c'è il sole,
la roccia lascia trasudare l'acqua caduta nei
giorni passati incanalandola sul punto di comune passaggio con la nostra linea
di accensione e Stefano, ora capocordata, con le mani bagnate scivola tentando
di superare il punto più debole di un tetto, utili friends in A ZERO aiutano la
progressione.
Oggi c'è il sole
Oggi c'è il sole
e nel pomeriggio si è
alzato anche il vento; l'entusiasmante via è ormai conclusa e una scivolata da
secondo non mi fa passare il buon umore. Lungo la salita abbiamo evitato dei
sassi mossi da quelli sopra di noi e uno di questi riesco a prenderlo su una
spalla e penso già al lungo rientro che mi aspetta con la spalla dolorante, ma
tanto che importa:
oggi c'è il sole.
Semper ad Altum
lunedì 17 febbraio 2014
Tentativo al Diedro Martini
Sabato 15 febbraio sembrava il
giorno giusto per affrontare il Diedro Martini con Laura e con tutte le
convinzioni del caso, attacchiamo il caratteristico gran diedro canale. Per il
tardo pomeriggio dovrebbe piovere, per sicurezza alle prime luci siamo già in
posizione e con nostra delusione ci si presenta una linea bagnata da scivoli
d’acqua; non importa mi sono già trovato in queste condizioni: i primi tiri
sono facili possiamo farcela, poi si vedrà il da farsi sperando bene che i tiri
sopra la cengia siano asciutti. Saliamo con difficoltà ovvie le prime lunghezze
da 50 / 55 metri, l’ambiente è severo, alpinistico, con protezioni lunghe a
volte roccia non proteggibile, tratti oltre che bagnati anche friabili,
scariche di sassi che sibilano intorno a noi ci tengono sull’attenti scegliendo
linee nuove con soste improvvisate per
proseguire sicuri il più possibile. Arrivati alla grande cengia che
divide lo scudo dagli strapiombi, ci accorgiamo che la situazione non migliora,
anzi una volta fatti un paio di tiri a fatica su fango erba e rocce rotte, una
semplice liscia placca di quarto grado essendo bagnata non ci permette di
andare oltre senza rischiare. Da quella posizione poi si notava bene che la
parte superiore era anch'essa tutta bagnata e da coscienziosi scalatori
decidiamo di scendere avendo sfidato fin troppo la sorte. Cinque doppie, due
risalite per corda impigliata e due maglie rapide con tutte le difficoltà delle
corde fradicie, ci hanno permesso di scendere prima che cominciasse a piovere
alle 16.00. Restano tre cose di questa esperienza: la prima: l'amaro in bocca
per non essere riusciti a terminare la via; la seconda: la consapevolezza di
potercela fare perché asciutta è una via favolosa; la terza: un ringraziamento
e ammirazione per la mia amica e compagna d’avventure Laura che ha superato con
coraggio e determinazione momenti difficili e impegnativi.
Semper Ad Altum