sabato 5 gennaio 2013

Arrampicata su cascata di ghiaccio


Era da molto che, andando in montagna d'inverno, guardavo con ammirazione e un po’ d’invidia, quei climbers che sfoggiavano quelle bellissime picozze tecniche, molto diverse da quelle che adoperavo io in ambienti pur insidiosi ma sicuramente non così verticali. Oggi però si è presentata l’occasione di fare cascate e non ho esitato nel cogliere l’occasione al volo. L’amico Stefano doveva prepararsi per un corso del CAI e quando ci siamo messi d’accordo per andare vicino a Malga Sorgazza non vedevo l’ora di provare. Dopo un breve avvicinamento ci siamo portati su un settore chiamato Sorgazza Destra, qui una cascata ghiacciata creava tre linee di risalita ma la linea centrale era praticamente inagibile visto lo spessore del ghiaccio ridotto dal passaggio dell’acqua sottostante e dalla temperatura esterna troppo alta. Il primo tiro è sulla linea di destra: supera dei gradoni che con 30 mt di corda guadagna un grosso masso dove si sosta alla base. Stefano porta su la corda da primo ed io rifaccio lo stesso percorso da secondo: la sensazione di avere il corpo sospeso completamente sulle due punte frontali del rampone mi da adrenalina e allo stesso tempo la sensazione che nulla mi possa fermare, la salita comunque è appoggiata e facile. Ci spostiamo poi sul tracciato di sinistra, qui la linea è un po’ più impegnativa con dei muretti verticali, la sensazione che provavo prima ora aumenta, tanto che convinco Stefano a scalare da primo, ora mi sento veramente libero di esprimermi e stranamente non provo angoscia o paura; sono sempre placche verticali e lisce che normalmente su roccia non supero ma qui su ghiaccio riesco a oltrepassare. Faccio mille prove sotto l’occhio vigile del mio compagno alla base che mi rassicura su dubbi e insicurezze operative. La maggior parte dei chiodi sono già stati messi da Stefano, riesco ugualmente a fissarne qualcuno con soddisfazione, anche se la consistenza del ghiaccio in molti punti non è delle migliori. Prima di scendere facciamo alcune prove di sicurezza alla base, poi giù a prendere un ottimo panino in malga accompagnato da una birra dissetante. Facciamo due passi su sentiero innevato nel bosco pensando all’intensa mattinata appena conclusa e già scrutiamo in alto nuove cascate candidate per le prossime ascensioni e come un bimbo appena sceso dalle montagne russe, con la stessa euforia ritorno a casa: forse tornerò presto qui a riprovare quelle emozioni.
 
Semper ad altum.

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