sabato 30 ottobre 2010

Claudia

Finalmente dopo tanto tempo passato a desiderare, progettare e tentare una via che era diventata quasi un mito, insicuri che esistesse veramente, eccoci sulla epica via Claudia. C’è chi ha dovuto star sveglia la notte e poi far la via e chi come me che ha dormito in via, poiché mi son trovato su un “6a” tenuto conto che la via è massimo “5c” solo al primo tiro. Laura ed io ci sentiamo gasati, avevamo proprio voglia di arrampicare: volevamo metterci alla prova dopo tante ore passate a pannello. Avevamo anche fatto recentemente “Lo Spigolone” a Rocca Pendice, ma in realtà volevamo essere alle Placche Zebrate, ed oggi eravamo proprio la a realizzare il sogno tanto atteso. Va bene che il primo tiro difficile è bagnato, va bene che la placca dei vari tiri è spietata, mi sta anche bene che i resinati non siano proprio vicinissimi, ma se poi ti trovi su tutti i passaggi il marmo lisciato (vedi tomba di Sant’Antonio al Santo di Padova) allora ditelo, il mito mi si frantuma, non è regola fissa che il marmo liscio è uguale a bello. Abbiamo cominciato la via alle 9.45, davanti a noi una cordata di due trentini ci terranno compagnia per tutto il tragitto; sono riusciti a starci davanti per circa 5 o 6 tiri poi, come nella formula 1, un loro pit stop sbagliato permette un nostro sorpasso passando al comando, loro intanto cercavano di rientrare in pista dopo aver preso una sbandata sulla vicina via “Luna 85”. La nostra cordata è dinamica e l’alternarsi da capocordata risulta essere efficace, anche Laura ne è convinta che prosegue convinta e capace. Quasi alla fine, a pochi tiri dalla meta, prendo una sbandata anch’io e mi trovo (stranamente) su un’ottima placca con molto grip ma con grado superiore rispetto la relazione. I trentini già vedevano il sorpasso, visto che mi ero ormai alzato per 15 metri a sinistra fuori via, ma invece di ritornare sui miei passi, invento una variante di rientro degna di nota (tanto per non smentirmi vedere via Helena con variante Sassetti) che mi riporta alla sosta corretta mantenendo il primato sugli inseguitori. Laura tenta il tutto per tutto seguendo il mio nuovo tracciato ma alla fine, dopo imprecazioni taciute, provoca un pendolo controllato che la riporta a destra sulla giusta via. Gli ultimi due tiri li conduce Laura portandomi fuori da vera capocordata ormai testata. Può mancare la foto di vetta? Chiaramente no, e la Radler al bar? Ovvio che no, abbiamo di che brindare: un brindisi alla nostra vecchia e cara amica Claudia che oggi ci ha voluto bene.

Semper ad altum.

1 commento:

Andrea ha detto...

Sempre una grande cordata....
Complimenti ragazzi.....quanto vi invidio...attendo con ansia il giorno 16 per rientrare a bomba assieme a voi...!!!
Grandi!!!

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